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Ma il Carnaroli è davvero sempre Carnaroli? Facciamo chiarezza

Ma il Carnaroli è davvero sempre Carnaroli? Facciamo chiarezza

Sapevi che non basta leggere Carnaroli per assicurarsi che il riso acquistato sia davvero Carnaroli? Scopriamo tutto sulla differenza fra Carnaroli e Carnaroli classico.

Quando si parla di risi di qualità viene subito da pensare a una tipologia in particolare: il Carnaroli. E non raro imbattersi nei supermercati in tantissime scatole dove troviamo la dicitura riso carnaroli, ideale per risotti. 

Sembrerebbe tutto normale, in fondo, è scritto sulla scatola, perché non dovrebbe essere così? Beh, perché la verità è che occorre fare un attimo di chiarezza su cosa sia, davvero, il Carnaroli.

La storia del Carnaroli

Partiamo dalle origini, che a dire il vero non sono così antiche come si potrebbe pensare. Il riso Carnaroli è una varietà di riso che è stata selezionata soltanto nel 1946, dall'incrocio fra Vialone e Lencino. Nonostante sia un riso giovane, le sue caratteristiche sono molto simili a quelle di un riso antico, come ad esempio il suo ciclo vegetativo molto lungo, il suo sviluppo lento e la raccolta tardiva.

Eppure, i suoi chicchi grandi, perlati, con un'ottima resistenza alla cottura, vanno a ripagare tutte le problematiche della sua coltivazione: il Carnaroli, infatti, quando arriva nel piatto non teme paragoni e si presenta ancora come uno dei migliori, se non il miglior riso in assoluto.

Il riso e il concetto di griglie

Ma torniamo al nostro quesito iniziale: perché anche laddove leggiamo Carnaroli non è detto che ci sia un vero Carnaroli? Per rispondere dobbiamo tornare al 1958, quando fu introdotta la legge 325 nella filiera risicola italiana, una legge che introduce il concetto di griglie, ovvero un numero di tipologie di riso limitato e formato dai risi più celebri (dunque Carnaroli, Arborio, Baldo e così via). All'interno di alcune categorie, però, si possono trovare altre varietà. E tra queste figura anche il Carnaroli.

Per farla semplice, dunque, quando siamo al supermercato e compriamo una confezione di riso, anche se leggiamo Carnaroli non è detto che sia quello che ci sarà a tutti gli effetti dentro la scatola. Anzi, a dire il vero, un terzo del contenuto è solitamente Karnak, una qualità di riso da mercato. Ma non solo: possiamo trovare anche Carnise, Keope, Zar, Carnaval e tantissime altre qualità che fanno parte della griglia del Carnaroli.

Il Carnaroli Classico

Fortunatamente l'equivoco si è risolto con un decreto del 17 agosto 2018, dove si è data la possibilità ai produttori di denominare il proprio riso classico laddove il riso fosse 100% della qualità indicata. Ecco dunque nascere (o meglio, rinascere) il Carnaroli Classico, un riso che è dichiaratamente 100% Carnaroli. 

Insomma, se vuoi davvero gustare un buon risotto, preparato con un vero Carnaroli, non devi far altro che fare attenzione all'etichetta.

Il nostro Carnaroli Classico

Il Carnaroli classico de laBalocchina è di prima qualità. Presenta un chicco grande e di forma ovale e una perla centrale opalescente che aiuta ad assorbire i sapori e gli aromi durante la cottura grazie alla sua superficie porosa.  

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